Baldacchino del Santissimo Sacramento
Una delle principali solennità dell'anno Liturgico della Chiesa cattolica è il "CORPUS DOMINI" (Corpo del Signore), più propriamente chiamata Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
Fu istituita l'11 agosto 1264 da papa Urbano IV con la Bolla "Transiturus de hoc mundo", promulgata da Orvieto ove il pontefice risiedeva. Questa festa è di precetto e viene celebrata il giovedì della II settimana dopo la Pentecoste.
Nella nostra parrocchia ( si celebra la domenica successiva, in conformità con le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario).
In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un'ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.
Una festa della fede, una sorta di «catechesi popolare» che si lega alla storia di numerose città.
Il Santissimo Sacramento esce dalle mura delle chiese per abitare le vie e le piazze attraverso le processioni, che in molti casi sono accompagnate dalle tradizionali «infiorate».
Nella nostra parrocchia, terminata la celebrazione solenne della santa Messa, solitamente, sono i bambini/e della Prima Comunione a precedere la processione; il loro compito è quello appunto di spargere petali di fiori lungo il percorso. Il tappeto floreale indica la via da seguire; tra inni e preghiere la processione compie il suo cammino fra le vie del paese fino a giungere all'oratorio parrocchiale dove si conclude con la Benedizione solenne.
Fra gli arredi sacri di cui è dotata la nostra parrocchia, costituisce un notevole patrimonio artistico il "baldacchino del SS. Sacramento" che abbiamo ereditato dai nostri padri; un prezioso lavoro di alto artigianato.
La meravigliosa opera, (forse dono dei Fratelli Alessandri, nella seconda metà del XIX secolo) fu realizzata da una comunità di religiose, esperte ricamatrici, nel laboratorio di Nicola Mazza.
Mani pazienti e delicate di donne rimaste sconosciute hanno "dipinto" sulla tela, con fili colorati intrecciati con fili in oro, scene bibliche che richiamano l'Eucaristia.
La meravigliosa opera, (forse dono dei Fratelli Alessandri, nella seconda metà del XIX secolo) fu realizzata da una comunità di religiose, esperte ricamatrici, nel laboratorio di Nicola Mazza.
Mani pazienti e delicate di donne rimaste sconosciute hanno "dipinto" sulla tela, con fili colorati intrecciati con fili in oro, scene bibliche che richiamano l'Eucaristia.
In occasione della settimana biblica, celebrata nella nostra parrocchia dal 19 al 26 novembre 1997, fu pubblicato un opuscolo dal titolo LA BIBBIA "RICAMATA" DI PARONA. Un opera a cura della parrocchia SS. Filippo e Giacomo di Parona, guidata in quel periodo da don Attilio Bonato (parroco) che cosi scriveva:
"Ho pensato di permettere a tutti il godimento di questo lavoro artistico e nello stesso tempo di offrire uno strumento per la comprensione delle scene bibliche rappresentate".
Il libretto riporta l'evento biblico tradotto in ricamo, il passo da cui è stata tratta l'ispirazione e altri luoghi della Sacra Scrittura che completano la comprensione del mistero rappresentato.
Dal godimento estetico si può passare alla preghiera, dall'arte del ricamo ad una conoscenza migliore del Libro dei libri. Così viene rispettata nella sua interezza l'intenzione dei nostri avi, che ci hanno trasmesso, anche per il tramite di un'opera d'arte, un bene incomparabilmente più prezioso, quello del Vangelo.
Prezioso collaboratore e autore dei testi fu padre Vincenzo Bonato (appartenente alla Comunità dei padri Camaldolesi e fratello dell'allora parroco don Attilio)
Nella tabella riportata nel riquadro sottostante, cliccando sul titolo dato ad ogni singola rappresentazione ricamata all'interno della frangia del nostro baldacchino, possiamo, aiutati dalla Parola parallelamente scritta, immergerci nella catechesi popolare così tanto amata dai nostri avi.
"Ho pensato di permettere a tutti il godimento di questo lavoro artistico e nello stesso tempo di offrire uno strumento per la comprensione delle scene bibliche rappresentate".
Il libretto riporta l'evento biblico tradotto in ricamo, il passo da cui è stata tratta l'ispirazione e altri luoghi della Sacra Scrittura che completano la comprensione del mistero rappresentato.
Dal godimento estetico si può passare alla preghiera, dall'arte del ricamo ad una conoscenza migliore del Libro dei libri. Così viene rispettata nella sua interezza l'intenzione dei nostri avi, che ci hanno trasmesso, anche per il tramite di un'opera d'arte, un bene incomparabilmente più prezioso, quello del Vangelo.
Prezioso collaboratore e autore dei testi fu padre Vincenzo Bonato (appartenente alla Comunità dei padri Camaldolesi e fratello dell'allora parroco don Attilio)
Nella tabella riportata nel riquadro sottostante, cliccando sul titolo dato ad ogni singola rappresentazione ricamata all'interno della frangia del nostro baldacchino, possiamo, aiutati dalla Parola parallelamente scritta, immergerci nella catechesi popolare così tanto amata dai nostri avi.
La "BIBBIA RICAMATA" ovvero; il baldacchino processionale usato per venerare il Santissimo Sacramento. Un cammino di catechesi semplice e diretto che i nostri padri ci hanno lasciato in eredità. Queste immagini, parte integrale del catechismo, hanno assunto un significato fondamentale per la dottrina cattolica e la pietà popolare di quegli anni.
«......è oggi ampiamente riconosciuto che la Bibbia è matrice di tanta parte della cultura occidentale..... Essa è stimata anche da numerosi non credenti quale "codice " di pensiero....
Approfondire tale feconda ricchezza contribuisce a penetrare ancora di più nel mistero della parola e favorisce assai il dialogo interculturale e la salvaguardia di universali valori spirituali e umani».
(Nota pastorale CEI 18 novembre 1995, n.35)
«......è oggi ampiamente riconosciuto che la Bibbia è matrice di tanta parte della cultura occidentale..... Essa è stimata anche da numerosi non credenti quale "codice " di pensiero....
Approfondire tale feconda ricchezza contribuisce a penetrare ancora di più nel mistero della parola e favorisce assai il dialogo interculturale e la salvaguardia di universali valori spirituali e umani».
(Nota pastorale CEI 18 novembre 1995, n.35)