La cena pasquale dell'Agnello
L'a cena pasquale dell'Agnello
Un gruppo di commensali in tenuta da viaggio, provvisti di bisacce, di borraccie e di bastone, mangiano un agnello e delle erbe amare, disposte sul tavolo.
Stanno in piedi, per la premura di partire. Sono gli Ebrei che stanno lasciando l'Egitto.
Sullo sfondo l'inferriata ricorda la schiavitù che sta per finire.
I colori vivaci degli abiti richiamano la festa della libertà. Il colore usato per ricamare la finestra accentua l'effetto luce. L'agnello posto sul tavolo viene evidenziaro dal piatto intessuto in filo oro.
Stanno in piedi, per la premura di partire. Sono gli Ebrei che stanno lasciando l'Egitto.
Sullo sfondo l'inferriata ricorda la schiavitù che sta per finire.
I colori vivaci degli abiti richiamano la festa della libertà. Il colore usato per ricamare la finestra accentua l'effetto luce. L'agnello posto sul tavolo viene evidenziaro dal piatto intessuto in filo oro.
Dal libro dell' Esodo (cap. 12)
Questo mese per voi sarà il primo tra i mesi dell' anno. Il dieci di questo mese ognuno prenda per sé un agnello per famiglia. Tutta la comunità di Israele lo immolerà alla sera. In quella notte mangerà la carne arrostita al fuoco, mangerà pane non lievitato (azzimo) con erbe amare. Così lo mangerete: con i vostri fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano. Lo mangerete in fretta: è la Pasqua del Signore!
* Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi.
E infatti Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità (1 Coro 5, 7-8).
* Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. Così, liberati dal peccato, siete stati resi servi della giustizia (Rm. 6, 17)
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità (1 Coro 5, 7-
* Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. Così, liberati dal peccato, siete stati resi servi della giustizia (Rm. 6, 17)