Il Baldacchino - Parrocchia Santi Filippo e Giacomo di Parona

Parrocchia Santi Filippo e Giacomo Parona - VR -
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Il Baldacchino

Il baldacchino del SS. Sacramento è, senza ombra di dubbio, un patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale della nostra parrocchia. È un drappo in tela a forma rettangolare di 3 metri per 4 circa,  sostenuto da sei aste in legno.
La parte superiore, che costituisce la copertura del baldacchino stesso, è di colore rosso bordò nella faccia rivolta al cielo, mentre quella che guarda il SS. Sacramento è interamente ricamata con fili di seta colorati e intrecciati con fili in oro che lasciamo spazio ai simboli dei quattro evangelisti. Al centro del prezioso drappo come immerso  in un catino absidale, contornato da sei figure angeliche un sole raggiante a simboleggiare Gesù centro e luce del mondo.

Una serie di tredici scene bibliche che richiamano l'Eucarestia, formano i fregi (sempre ricamati con fili di seta colorati e intrecciati con fili d'oro) che delimitano il drappo rettangolare, anch'essi ornati da frange e pendagli dorati. I sei bastoni in legno che sostengono il baldacchino, sono colorati di un rosso bordò nella parte inferiore e di oro-porpora nelle sommità dove troneggiano simboli religiosi che richiamano il Cristo e l’Eucarestia.
I Vangeli sono quattro e sono stati scritti da MATTEO, MARCO, LUCA e GIOVANNI. In verità, l'autore principale è Gesù stesso, protagonista della storia della salvezza, mandato da Dio Padre a rivelare agli uomini il nuovo messaggio dell'amore, egli ha ispirato i quattro diversi autori. Questi personaggi si identificano con il termine di "EVANGELISTI" e vengono associati a quattro figure simboliche che li rappresentano rispettivamente nel L'UOMO ( o ANGELO), LEONE, BUE e AQUILA.

Queste figure hanno origine da antiche profezie, riprese in seguito anche da Giovanni nelle sue visioni apocalittiche:

[Quanto alle loro fattezze, avevano facce d'uomo; poi tutti e quattro facce di leone a destra, tutti e quattro facce di toro a sinistra e tutti e quattro facce d'aquila. Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. Ciascuno andava diritto davanti a sé; andavano là dove lo spirito li sospingeva e, avanzando, non si voltavano indietro. (Ez 1, 10-12)]

[Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d'occhi davanti e dietro. Il primo vivente era simile a un leone; il secondo vivente era simile a un vitello; il terzo vivente aveva l'aspetto come di uomo; il quarto vivente era simile a un'aquila che vola. (Ap 4, 6-7)]
Matteo è raffigurato come uomo alato (assimilato ad un angelo: tutte le figure sono infatti alate). Il Vangelo di Matteo è quello che mette più in risalto l'umanità del Cristo (il Figlio dell'Uomo, come viene spesso indicato). Il testo esordisce con la discendenza di Gesù e, in seguito, narra la sua infanzia, sottolineandone quindi il suo lato umano.
Marco è raffigurato come leone alato. Nel Vangelo di Marco viene maggiormente indicata la regalità, la forza, la maestà del Cristo: in particolare i numerosi miracoli accentuano l'aspetto secondo cui Cristo vince il male. Inoltre è proprio questo Vangelo che narra della voce di San Giovanni Battista che, nel deserto, si eleva simile a un ruggito (di un leone, appunto), preannunciando agli uomini la venuta del Cristo.
Luca è raffigurato come bue alato, ovvero come un vitello, simbolo di tenerezza, dolcezza e mansuetudine, caratteri distintivi di questo Vangelo per descrizione e teologia.
Il suo Vangelo inizia con la visione di Zaccaria nel Tempio, dove si sacrificavano animali come buoi e pecore
Giovanni è raffigurato come un'aquila. Il suo Vangelo infatti ha una visione maggiormente teologica, e quindi è quello che ha la vista più acuta. L'aquila è quello che vola più in alto di tutti gli esseri e che, unico fra tutti, può vedere il sole con gli occhi senza accecarsi, ossia vedere verso i cieli e verso l'Assoluto, verso Dio. Il Vangelo di Giovanni infatti si apre con parole di forte carica trascendente: « In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. »
I bastoni in legno che sostengono il baldacchino e i simboli religiosi che richiamano il Cristo e l’Eucarestia.
l'agnello

E’ l’immagine del Cristo. Simbolo di dolcezza, di semplicità, di innocenza, di purezza e di obbedienza, per il suo comportamento e per il suo colore bianco, l’agnello in ogni tempo è stato considerato l’animale sacrificale per eccellenza.
la colomba

bianca, simbolo di purezza, che fu, per l'originaria iconografia cristiana, il simbolo dello Spirito Santo in base alle parole di Giovanni Battista: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui" (Giovanni, 1,32).
la fenice

ha come mito delle origini antichissime. Viene descritto come un uccello di incomparabile bellezza, che vive un tempo molto lungo. Alla sua morte, rinasce dalle sue stesse ceneri. È simbolo anche della resurrezione di Cristo.
l'aquila

è il simbolo di Giovanni, uno dei 4 evangelisti.
Secondo una antica leggenda, è anche l'unico animale capace di fissare il sole e, quindi, l'unica ad avere la possibilità di contemplare ed assimilare direttamente la luce della conoscenza.
il pellicano

simboleggia Cristo che dona il proprio corpo come cibo e il proprio sangue come bevanda durante l’ultima cena. La ragione è legata ad una antica leggenda secondo la quale questo uccello nutriva i suoi piccoli con la propria carne ed il proprio sangue.
il leone

è il simbolo di San Marco, uno dei 4 evangelisti (per il quale tiene tra le zampe un libro indossando una corona) inoltre è stato utilizzato anche per simboleggiare Cristo, per raffigurare la sua regalità,  è anche emblema di resurrezione.
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