Il Capitello di San Francesco
Partendo da via Torcolo, nei pressi del capitello dedicato al Sacro Cuore di Gesù, si imbocca un ripido pendio che porta in poco più di dieci minuti alla località denominata Pigno, un piccolo borgo di poche case affacciate su una corte nella quale si trova un vecchio capitello dedicato a San Francesco d'Assisi detto il "Poverello".
Come riportato dal libro ”PARONA E I SUOI CAPITELLI” di Rinaldo Dal Negro edito nel 1997, detto capitello è inserito sul fianco di una rustica costruzione vecchia di circa tre secoli, di cui dovrebbe essere coeso.
Contiene una statua lignea alta circa un metro, raffigurante, appunto, S. Francesco nel consueto saio francescano e con le braccia aperte in segno di accoglienza.
Detta statua è abbastanza ben conservata in quanto la nicchia che la contiene è protetta da un telaio a vetri ed è parzialmente riparata da un tettuccio di tegole. Il resto della struttura presenta invece evidenti segni della sua vecchiaia.
Nessuno ha mai saputo spiegare con certezza le origini ed i commissionari di questo capitello.
C'è chi sostiene che, nei tempi andati, c'era nei pressi un piccolo convento, tolto il quale, è stato eretto a ricordo un capitello. La cosa è molto dubbia perchè, se così fosse, dovrebbe essere ricordato un Benedettino e non un Francescano.
C'è chi sostiene che, nei tempi andati, c'era nei pressi un piccolo convento, tolto il quale, è stato eretto a ricordo un capitello. La cosa è molto dubbia perchè, se così fosse, dovrebbe essere ricordato un Benedettino e non un Francescano.
Alcuni anziani affermano di averlo sempre visto in loco e ricordano soltanto quando nell'anno 1920 fu costruito il pozzo antistante (Una cisterna che raccoglieva acqua piovana proveniente dai tetti per renderla utilizzabile all’uso domestico; prima di depositarsi nel pozzo passava attraverso filtri di carbon cocco).
A questo punto è altresì probabile che detto capitello sia sorto dalla collaborazione spontanea della gente che formava allora la piccola comunità del Pigno come segno di genuina testimonianza di religiosità popolare. Un tempo le pratiche devote che si svolgevano attorno ai capitelli coinvolgevano quasi tutti i residenti della zona e dintorni, orgogliosi di partecipare direttamente anche alla costruzione di un’opera da tramandare ai posteri. Un affresco sacro o la statua di qualche Santo o della Madonna posti in bella vista sulla propria casa o al centro di una corte, costituivano una nota importante sia dal punto di vista religioso sia da quello decorativo.
Tutto questo è testimoniato dal fatto che fino a qualche anno fa ad ogni ricorrenza di S. Francesco (prima domenica di ottobre) la popolazione di Parona si recava sul posto unitamente agli abitanti locali per un momento di preghiera e la benedizione da parte del arrocco, cui seguiva una festicciola campestre.
Tutto questo è testimoniato dal fatto che fino a qualche anno fa ad ogni ricorrenza di S. Francesco (prima domenica di ottobre) la popolazione di Parona si recava sul posto unitamente agli abitanti locali per un momento di preghiera e la benedizione da parte del arrocco, cui seguiva una festicciola campestre.
A questo punto è altresì probabile che detto capitello sia sorto dalla collaborazione spontanea della gente che formava allora la piccola comunità del Pigno come segno di genuina testimonianza di religiosità popolare. Un tempo le pratiche devote che si svolgevano attorno ai capitelli coinvolgevano quasi tutti i residenti della zona e dintorni, orgogliosi di partecipare direttamente anche alla costruzione di un’opera da tramandare ai posteri. Un affresco sacro o la statua di qualche Santo o della Madonna posti in bella vista sulla propria casa o al centro di una corte, costituivano una nota importante sia dal punto di vista religioso sia da quello decorativo.
Tutto questo è testimoniato dal fatto che fino a qualche anno fa ad ogni ricorrenza di S. Francesco (prima domenica di ottobre) la popolazione di Parona si recava sul posto unitamente agli abitanti locali per un momento di preghiera e la benedizione da parte del arrocco, cui seguiva una festicciola campestre.
Tutto questo è testimoniato dal fatto che fino a qualche anno fa ad ogni ricorrenza di S. Francesco (prima domenica di ottobre) la popolazione di Parona si recava sul posto unitamente agli abitanti locali per un momento di preghiera e la benedizione da parte del arrocco, cui seguiva una festicciola campestre.
Grazie al “ GRUPPO CAPITEI TNT ” (Associazione che svolge attività di organizzazione con fini culturali e ricreativi) il giorno 29 settembre 2018, dopo lungo restauro è stato restituito alla comunità di Pigno il capitello dedicato a San Francesco. Il lavoro di bonifica e risanamento ha riportato all’antico splendore la statua di San Francesco, restaurata da Marcello Sartori e Luca Oliosi. È stata rimessa a nuovo anche la nicchia e la parete esterna nella quale è incastonata, lavoro eseguito da Vittorio Biondani e Alberto Marchesini nel rispetto della costruzione originale dell’edicola tanto cara alla gente del luogo. Alla cerimonia inaugurale, sono intervenuti: il parroco di Parona don Mario Urbani che ha impartito la benedizione sull’opera, il Gruppo TNT CAPITEI , il vice sindaco di Verona Luca Zanotto e altre autorità comunali oltre alla comunità di Pigno e numerosi cittadini di Parona.