Il Capitello del Sacro Cuore di Gesù
Adiacente all'ingresso del centro ricreativo parrocchiale (Oratorio Santi Filippo e Giacomo di Parona) incastonato nel muro di cinta dove Via Torcolo incrocia la trasversale (conosciuta come strada per il bosco di Callisto) che porta all’ingresso di Villa Zorzi, sorge un capitello dedicato al Sacro Cuore di Gesù.
La struttura ( come riportato nel libro “Parona e i suoi capitelli" dello Storico Rinaldo Dal Negro) è in tufo intonacato (ad eccezione della parte centrale che fa da cornice alla nicchia) ed è coperta dal tradizionale tetto a capanna di pietra. Il tutto è abbellito da una piccola aiuola alla base e da un bel sportello in ferro battuto a protezione della nicchia. Questa custodisce un dipinto raffigurante il Gesù con il Sacro Cuore splendente sul petto.
La struttura ( come riportato nel libro “Parona e i suoi capitelli" dello Storico Rinaldo Dal Negro) è in tufo intonacato (ad eccezione della parte centrale che fa da cornice alla nicchia) ed è coperta dal tradizionale tetto a capanna di pietra. Il tutto è abbellito da una piccola aiuola alla base e da un bel sportello in ferro battuto a protezione della nicchia. Questa custodisce un dipinto raffigurante il Gesù con il Sacro Cuore splendente sul petto.
Non ci sono notizie certe riguardo alla sua erezione, sembra comunque sia opera della famiglia Zorzi, allora residente nell’omonima villa che ancora oggi domina con lo sguardo Parona, che nel 1839, allorquando il parroco Andrea Oliboni cercò di incrementare la devozione al Sacro Cuore di Gesù, eresse il manufatto.
L’attuale dipinto è sicuramente opera di Giovanna Zorzi ed è stato posto nel 1923 dall’autrice stessa quale ex voto.
Si racconta che la contessa Zorzi avesse voluto affidare all’amore incommensurabile del Sacro Cuore di Gesù, l’anima di un suo dipendente rimasto schiacciato sotto un carro di legna trainato da buoi e rovesciatosi mentre transitava proprio in quel luogo per rientrare in villa al termine di una giornata di lavoro.
L’attuale dipinto è sicuramente opera di Giovanna Zorzi ed è stato posto nel 1923 dall’autrice stessa quale ex voto.
Si racconta che la contessa Zorzi avesse voluto affidare all’amore incommensurabile del Sacro Cuore di Gesù, l’anima di un suo dipendente rimasto schiacciato sotto un carro di legna trainato da buoi e rovesciatosi mentre transitava proprio in quel luogo per rientrare in villa al termine di una giornata di lavoro.
Il recentissimo restauro del capitello eseguito ad opera del Gruppo “TNT Capitei” ha rivelato alcune verità tutte da decifrare che infittiscono ancora di più il mistero sulle vere origini del capitello stesso. Si tratta, in particolare, di alcune tracce di un vecchio e malandato dipinto stile naif ritrovato sul muro al centro della nicchia dove era posto il telaio con l’attuale dipinto del Sacro Cuore, dove, sembra intravvedersi una Madonna. Lo stesso telaio in legno porta sul retro alcune scritte e date tutte da interpretare risalenti a restauri fatti nel tempo. Se poi ci aggiungiamo anche la memoria popolare (spesso la più veritiera) Il quadro della situazione si complica ancora di più.
Dopo un accurato restauro dell’intero manufatto e della tela originale che rappresenta il Sacro Cuore di Gesù, nel contesto dell’Anno Giubilare della Misericordia indetto da Papa Francesco, la sera di venerdì 10 giugno 2016 il Gruppo TNT Capitei ha presentato alla comunità di Parona, intervenuta numerosa per la circostanza, il lavoro svolto.
Don Mario dopo alcune parole di circostanza e ringraziamento, ha impartito la tradizionale benedizione. Alla cerimonia sono intervenute anche alcune autorità comunali.
La serata è proseguita con un intrattenimento conviviale presso l'Oratorio parrocchiale Santi Filippo e Giacomo.
Don Mario dopo alcune parole di circostanza e ringraziamento, ha impartito la tradizionale benedizione. Alla cerimonia sono intervenute anche alcune autorità comunali.
La serata è proseguita con un intrattenimento conviviale presso l'Oratorio parrocchiale Santi Filippo e Giacomo.